C’era una volta un progetto che si aggiudicò il bando Nuovi Pubblici 2018 e fu co-finanziato dalla Fondazione CR Firenze. Il progetto si chiamava: “La novella ‘un è bella se sopra ‘un ci si rappella”.
Il MUNAR faceva parte di una rete di associazioni partner (Artemisia e la capofila DancePerformance, oltre a sponsor tecnici come Coop e UnipolSai) guidò organizzò la realizzazione di un tour di uno spettacolo nei teatri di periferia, distinguendo per ogni location due date con target diversi: bambini (mattina) e adulti (sera).
Gli autori dei testi furono scelti e guidati (quasi per gioco) da Marco Vichi, scrittore fiorentino abile nelle narrazioni thriller (è sua la saga del Commissario Bordelli, ed. Guanda) ma molto appassionato anche di letteratura popolare.
Così, Enzo Fileno Carabba, Anna Maria Falchi, Gianni Garamanti e lo stesso Marco Vichi scrissero brevi storie recuperando le trame dai racconti trasmessi oralmente in Toscana.
Il lavoro comprese l’aggiornamento del linguaggio e dei contenuti. Il genere Novella diventò, poi, qualcosa di davvero nuovo quando le storie approdarono sul palcoscenico.
Leggi qui tutti gli articoli che riguardano il progetto «Storie crudeli»
Le storie di… Storie crudeli!
Gli incipit delle quattro novelle riformulate in chiave moderna dagli autori possono essere lette qui in formato PDF:
- «Disobbediente» di Marco Vichi (ispirato dalla novella tradizionale “L’assassino senza mano”)
- «Bellezza in scatola» di Enzo Fileno Carabba (ispirato alla novella tradizionale “Bellinda”)
- «I colori del tramonto» di Gianni Garamanti (ispirato alla novella tradizionale “Dodicino”)
- «Melina» di Anna Maria Falchi (ispirato alla novella tradizionale “La ragazza mela”)
La produzione di Storie crudeli e i partner
La produzione delle date dello spettacolo fu complessa e articolata.
Nel progetto fu coinvolta l’associazione Artemisia, attiva in Toscana contro la violenza su donne e minori, richiamata dai temi forti e sociali trattati nelle rappresentazioni.
Meravigliose risultarono le illustrazioni, riportate sull’ebook (qui scaricabile!) e in scena realizzate da Marco Serpieri.
Il cosiddetto narrattore fu Lorenzo Degl’Innocenti con Aldo Gentileschi (attore e pianista) che curava ed eseguiva dal vivo tutta la musica.
Il Museo della Narrazione affidò a Marco Mannucci un ufficio stampa che già aveva collaborato con InterplayCom, partner tecnico del MUNAR per grafica, sito e social.
Le date di Storie crudeli in teatri di periferia
A inizio 2019, vi fu un’anteprima alla Fornace: l’accoglienza fu buona e l’evento fu ben recensito da un panel ristretto di spettatori.
Seguirono ancora prove, sviluppi nel testo e nel cast, sia tecnico sia artistico. Quindi altre repliche alla Rufina, al Topical di Montespertoli e al Castello di Calenzano.
La tradizione novellistica, con il suo caratteristico messaggio “esemplare”, veniva finalmente recuperata e resa attuale, moderna, al passo con i tempi. Ma non per farne una parodia o scimmiottare il racconto a fini morali, così in voga nel passato.
L’intento era aggiungere un tono nuovo e attuale alle storie che, come sappiamo, sono forze magnetiche, energia che si estende su risvolti e trame, colpi di scena e personaggi…
Le novelle, oggi
Calvino divise le fiabe per Regioni. All’interno delle Regioni intravide per le sue fiabe origini ancora più locali. Definì allora distinzioni geografiche di zona, città, finanche di paesi. Se è vero che gli archetipi e i nuclei emotivi delle fiabe sono universali, è pur vero che l’interpretazione di queste storie è, di fatto, opera di popoli e comunità ristrette.
In Toscana, per esempio, le novelle sono ricche di invenzioni e si nutrono di una fantasia asciutta. I narratori toscani non si perdono mai dietro all’elemento meraviglioso o al soprannaturale, allo sdolcinato e all’eccessivo edificare. Operano con una malizia che sfocia quasi in cattiveria. Ma nel loro novellare ti fanno capire che il loro compito è proprio farti soffrire. S’intende… far soffrire l’ascoltatore per far capire meglio la lezione!
Oggi ci sono nuovi ascoltatori di novelle. Sono i giovani delle scuole ma sono, anche e soprattutto, adulti, curiosi e appassionati di Teatro di Narrazione.
Toscani come i nostri avi, si siedono e, nel buio della sala, ascoltano Lorenzo Degl’Innocenti, accompagnato da Aldo Gentileschi che suona il piano e che interagisce nella scena, seguendo anche lui i possibili divenire delle narrazioni… mutabili come la vita…
Come una storia nella storia, i due attori narrano i testi scritti da Marco Vichi, Gianni Garamanti, Anna Maria Falchi e Enzo Fileno Carabba. Ogni vicenda illustrata con maestria e ingegno evocativo da Marco Serpieri (già illustratore per Mondadori).
Durante lo spettacolo era richiesto di accettare l’ufficio del narratore toscano, che sa essere crudele e molto cinico. Il pubblico accetta la sorte di ascoltatore, con bonarietà, con un po’ meno dell’allegria, ma di certo con finale soddisfazione. Perché queste storie non deludono mai, come le novelle toscane di una volta.
Queste «Storie crudeli» sono dunque esperienze arricchite che conservano i fondamentali caratteri d’immediatezza e vivacità della narrazione moderna.
T’incollano alla poltrona e ti fanno sobbalzare.
Il progetto «Storie crudeli» ricorda quanto i toscani sappiano essere lucidi e divertenti, con la loro ironia che sfocia spesso in fine sarcasmo.
Il poeta Mario Luzi disse che “la fucìna di fantasia dei toscani è capace di generare impavide proiezioni di superiore razionalità”.
Il lavoro di interpretazione scenica dei testi
Il narrattore adatta il suo tono a chi ha davanti (adulti la sera, giovani o adolescenti la mattina). Così come facevano le nonne e i nonni quando narravano le loro esperienze e fantasticherie al focolare o accanto al nostro letto.
Dalla seconda data in scena alla Rufina, anche Aldo Gentileschi fu sempre sul palco con Lorenzo Degl’Innocenti. Aldo è musicista professionista ed esperto interprete nell’arte gestuale (vedi gli spettacoli del Duo Baldo, con il violinista Brad Repp, apprezzati a livello internazionale).
Negli appuntamenti serali i due attori hanno sempre offerto presenze divertenti e diversi piani d’ascolto e comprensione delle storie narrate.
Lorenzo Degl’Innocenti, beneficiando di Aldo come filtro per le storie messe in scena, ha potuto costruire molteplici letture dello spettacolo, rendendo “Storie crudeli” una rappresentazione ancora più completa e ricca.
A migliorare la resa dell’operazione marketing, oltre a affissioni, social e sito web dedicato, furono creati degli spot confluiti poi nel canale YouTube di Storie Crudeli.
Il 2019 fu, dunque, un anno di lavoro intenso. Fu necessaria, dapprima, la messa a punto dei testi per adattarli ogni volta ai destinatari in sala (audience engagement). Poi l’organizzazione delle doppie date (mattina per i giovani e giovanissimi delle scuole, la sera per tutti) che permise l’estensione del pubblico (audience development).
Infine, la ricerca di scenografie sempre nuove e inventate sul momento. Questo fu un lavoro arricchito della collaborazione con Marco Serperi (vedi qui i suoi libri).
La promozione servì a entrare in territori dove il Teatro, spesso, è solo la saltuaria alternativa alla TV o alla passeggiata in città.
Risultati finali del progetto Storie crudeli
Gli obiettivi raggiunti con il progetto sono stati più che soddisfacenti e si sintetizzano nei seguenti traguardi:
- Pubblici diversi, raggiunti in target differenti (infanzia la mattina, adulti la sera) con parametri vari di estrazione sociale e di cultura;
- Auto-sostentamento in produzione a colmare il Piano Economico Finanziario che partiva dal supporto iniziale della Fondazione CR Firenze (Bando Nuovi Pubblici 2018);
- Alta qualità professionale del cast artistico e tecnico;
- Elevate prestazioni in promozione sia web sia tradizionale (carta e radio/TV);
- Rapporti con le Istituzioni (Comune Impruneta, Firenze, CR Toscana, Comune di Calenzano) e con le scuole;
- Grande risposta degli organi di stampa, dalla conferenza stampa iniziale di presentazione fino alla chiusura del progetto di 10 rappresentazioni.