La Grammatica di Leonardo

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Nel 2020 ricorre il centenario dalla nascita di Gianni Rodari e il MUNAR realizza la prima edizione del progetto di formazione “La Grammatica di Leonardo”. L’intervento di formazione e didattica tra arte e scrittura, è dedicato a Leonardo da Vinci ed è stato curato e condotto da Giovanna Maria Carli e da Gianni Garamanti.

Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado della Toscana è stata portata la figura di Leonardo da Vinci. Infatti, nel 2019 erano trascorsi 500 anni dalla sua morte e le vicende del Genio del Rinascimento dovevano essere narrate come forse avrebbe fatto solo Gianni Rodari!

Sono stati utilizzati il metodo della narrazione e del coinvolgimento attivo dei ragazzi per presentare i due artisti così diversi per tempi vissuti e personalità, ma pur sempre capisaldi della cultura italiana sotto prospettive inaspettate, meravigliose e divertenti.

La Grammatica di Leonardo (a.s. 2019-20)

L’obiettivo del progetto è stato tramandare al meglio le informazioni sulla persona (più che sull’artista) di Leonardo. Questo metodo è adottato per aumentare le competenze trasversali (oltre che quelle più tecniche e di base impartite in abito scolastico) nei giovani discenti, interlocutori e, perché no?, anche attori dello stesso intervento di formazione del MUNAR!

Il 2019 è il cinquecentenario dalla nascita di Leonardo da Vinci. Per questo fu pensato di proporre il Genio del Rinascimento nato ad Anghiari. Sulla figura storica, Giovanni Carli e Gianni Garamanti hanno costruito un laboratorio di scrittura creativa (hands on), cercando di mostrare la persona reale, i suoi lati e aspetti più umani. Insomma, un uomo tra gli uomini.

Il 2020 è però anche il centenario anche dalla nascita di Gianni Rodari e, quindi, il progetto ha adottato la prospettiva e il pensiero del narratore piemontese, autore del libro “La Grammatica della Fantasia”.

Metodo didattico della Grammatica rodariana

Il metodo è quello proposto tante volte dallo scrittore Gianni Rodari: Leonardo da Vinci diventa uno di noi, tra opere di vero genio a errori e incompiutezza. Chi ha la fortuna di abbandonarsi alla fantasia, alla creazione di nuovi ambienti, alla trasformazione dei personaggi della sua epoca, riesce anche a comporre stralci di storie che riguardano il presente.

Leonardo da Vinci è stato un po’ tutto: pittore, architetto, botanico, ingegnere, scienziato, inventore… qualche ragazzo ha aggiunto è stato anche un inguaribile sognatore. E anche Rodari aveva un sogno: scrivere per i giovani delle storie che offrissero messaggi utili a edificare una buona società. Non perfetta, forse, ma buona, rispettabile e rispettosa dell’ambiente, del prossimo e di noi stessi.

La Grammatica di Leonardo: le storie viste da Rodari

Gianni Rodari
Gianni Rodari

Leonardo fu anche scrittore di storie, più che altro fiabe nelle quali trasmuta lutti, perfidie e malvagità. Non c’erano streghe, orchi e mostri nel mondo di un genio come lui. Al loro posto c’è una complessa tessitura d’intrecci paralleli e complementari alle esperienze presenti, passate e future di chi legge e di chi ascolta.

Secondo la Grammatica insegnata da Gianni Rodari, i personaggi di Leonardo potrebbero giocare sviluppando competenze trasversali. Sperimentano il fertile terreno della fantasia, sempre guidati dagli operatori culturali esperti del MUNAR.

Il laboratorio diventa la migliore occasione per verificare e misurare le proprie capacità di fantasia. La fantasia è il carburante per la scrittura e conduce a comprendere e a comprendersi.

Gli operatori del MUNAR hanno guidato gli studenti facendosi accompagnare dalle personalità artistiche e umane di personaggi di grande rilevanza artistica e culturale, seguendo un percorso verso l’esperienza e la conoscenza dell’altro da sé.

Quadro didattico e formativo

Nelle novelle di Leonardo ci sono contenuti che difficilmente potrebbero essere detti altrimenti. La sua fiaba e il racconto brevissimo trasferiscono messaggi per percorsi di crescita.

Viaggi nei quali partecipare a pericoli e al superamento di molte prove prima di incontrare la propria fortuna. L’attraversamento di luoghi sconosciuti nei quali è facile perdersi, fare incontri e tanto altro… percorsi in cui serve distinguere gli amici dai nemici, trovare il coraggio di vincere la paura ed emergere dall’incognito.

Tutti questi elementi sono presenti nella più comune narratologia novellistica e fiabesca. Questo è il ricco messaggio trasmesso in aula ai ragazzi. Per capire come in ogni cammino serva affrontare perdite definitive e dolorose per arrivare alla mèta.

Non stupisce, dunque, che le narrazioni di Leonardo possano far crescere ma, allo stesso tempo, anche divertire molto. La tradizione orale di un tale genere di letteratura “esemplare” permette di aggiungere tasselli al mosaico complesso degli strumenti utili all’iniziazione alla vita.

La risposta proviene dalla narrazione: risposta mai esplicita, piuttosto simbolica, al senso della vita.

Destinatari e finalità

Con la risposta che si attendono gli operatori del MUNAR dai destinatari dell’intervento formativo “La Grammatica di Leonardo”, sono somministrati concetti universali che fanno accettare i princìpi essenziali stabilendone le priorità. La narrazione serve qui per astrarre il proprio essere alla luce delle vicende dei personaggi.

A questo proposito, Gianni Rodari scrisse: “Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare a conoscere il mondo” (in “La freccia azzurra”, 1964).

L’Associazione di Promozione Sociale Museo della Narrazione (MUNAR) presenta per l’anno scolastico 2019-20 un laboratorio di narrazione con racconti interattivi e partecipati su Leonardo da Vinci: