L’ex carcere di Aghiale e la Cala di Porto Vecchio
Una delle giornate più divertenti è stata quella dedicata al sentiero che porta dritti dritti a un’altra cala dove è possibile fare il bagno a Capraia: Cala di Porto Vecchio.
Dalla chiesa dell’Assunta al Porto di Capraia si prende per la strada che entra nei territori dell’ex colonia penale. Da un arco, ancora ben presente, si entrava nella ex colonia penale agricola. Subito a destra, tra numerosi oleandri, ecco il letto di un vado… il “vado” è un corso d’acqua naturale, in piena solo nella stagione delle piogge.
Siamo al carcere dell’Aghiale: sulla piazzetta le celle, gli alloggi delle guardie, la mensa, lo spesino (era lo spaccio di alimentari e beni di primo consumo per i detenuti) e il barbiere.
Subito sopra la zona del carcere si erge il “castelletto del direttore”, oggi diroccato, ma con l’Orto del Direttore sempre ben evidente. Per un periodo il castelletto (con le finestre dipinte e i merli come fosse un edificio medievale) ospitò la scuola del carcere.
Giunti all’Agriturismo Valle di Porto Vecchio, al cartello che segnala l’inizio del sentiero per la Teglia, proseguiamo per circa 100 metri di sentiero. Quindi si gira verso destra: direzione Cala di Porto Vecchio.
Il sentiero corre in parte lungo una vecchia tubatura di un pozzo che si trova poco sopra il mare tra moltissime piante di mirto, corbezzolo, eriche e cisti. Quando raggiungiamo la costa, troviamo un litorale sassoso, pur essendo invece tutto di sabbia il fondo, appena dopo pochi metri dalla battigia.
Come dice il nome, qui avveniva una volta lo sbarco per i rifornimenti del carcere. Ancora oggi una grossa tubazione attraversa quest’ultima parte del sentiero. Da qui passava l’acqua proveniente dalla sorgente dei vadi a monte per l’irrigazione dei terrazzamenti a vite e olivi gestiti dai detenuti.