Il lupo grigio (Canis lupus Linnaeus, 1758), detto anche lupo comune o semplicemente lupo, è il canìde più grande e noto: il maschio pesa in media dai 43 ai 45 kg, la femmina dai 36 ai 38,5 kg.
Oltre che per le dimensioni, il lupo grigio si distingue dagli altri membri del genere Canis per il muso e le orecchie meno appuntite.
Il mantello invernale del lupo è lungo e folto. Il suo colore varia secondo le popolazioni, habitat e sottospecie dal grigio variegato al brunastro, nero, rosso o addirittura bianco in zone con presenza di ghiaccio e neve.
Intervista a Duccio Berzi
I lupi sono sempre più vicini alle nostre case, dobbiamo averne paura? La risposta nel racconto di Duccio Berzi, massimo esperto italiano di questo animale che solo pochi anni fa era a rischio estinzione nei nostri territori.
Descrizione del lupo appenninico
Il lupo appenninico è più piccolo rispetto agli individui delle altre popolazioni confinanti. Il peso, per un maschio adulto appenninico è compreso tra i 30 e i 35 kg, mentre nella femmina esso varia tra i 25 e i 30 kg. La lunghezza in media è circa 120 cm, mentre l’altezza è circa 50-70 cm. Il pelo è di colore grigio-marrone.
Sistematica del lupo (Canis lupus)
In Italia è riconosciuta scientificamente il Canis lupus italicus (Altobello, 1921) che rappresenta una sottospecie del lupo grigio autoctono della penisola italiana.
- Classe: Mammiferi
- Ordine: Carnivori
- Famiglia: Canidi
- Genere: Canis
- Specie: Canis lupus
“Il lupo è stato inserito anche in importanti Convenzioni internazionali come in quella di Washington (1973) conosciuta anche come CITES (recepita in Italia con Legge 19 dicembre 1975, n. 874) e nell’allegato II della Convenzione di Berna (Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa) aperta alla firma il 19 settembre 1979, ratificata con Legge 5 agosto 1981, n. 503), come specie strettamente protetta vietandone, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio.
Nel 1983 lo IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle sue Risorse) inserì il nostro lupo nel libro rosso delle specie in via di estinzione.
Il lupo, è inserito come specie prioritaria nell’allegato IV della Direttiva Habitat dell’Unione Europea (43/92CEE), recepita in Italia dal Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 numero 357 e successivamente modificato e integrato dal D.P.R. 120 del 12 marzo 2003).” (da http://www.riservaduchessa.it/lupo/)
Dove abita
Il lupo è camminatore instancabile. Il suo raggio d’azione è di circa 100 chilometri quadrati.
Si rifugia volentieri nelle foreste di alberi ad alto fusto (es: faggio) e spesso è uno dei primi colonizzatori delle montagne. La zona in cui si trova relativamente più diffuso è lungo la dorsale appenninica. Individui e piccole comunità raggiungono facilmente anche le Alpi occidentali.
In Toscana sugli Appennini troviamo spesso le tracce e riusciamo a riprendere con le foto trappole, piccoli branchi di lupi che si muovono lasciando come tracce delle orme, come quelle di un grosso cane, e le loro tipiche “fatte”.
Gli escrementi del lupo appaiono all’escursionista simili a quelli di un cane di taglia grande. Di solito di colore grigiastro scuro, con misure dai 10 ai 15 cm di lunghezza e 2,5-3 cm di spessore.
Anche il lupo, come la volpe, lascia gli escrementi in zone evidenti (ceppi di alberi, pietre o ciuffi d’erba…) con l’obiettivo di marcare il suo territorio.
Come vive
Il lupo si trova al vertice della catena alimentare. Principalmente carnivoro, il lupo è un animale spazzino e non disdegna la carne delle carcasse. Si nutre di lepri e roditori oppure di animali domestici che, recintati o ingabbiati, non hanno troppe possibilità di difendersi (pecore, puledri, polli, vitelli…).
Quando proprio costretto, il lupo attacca anche animali più grandi di lui come cinghiali, daini e caprioli. Sempre preferendo però individui più anziani o malmessi… risparmiare energia, utile alla vita di un così alto predatore, rimane una questione fondamentale!
Il branco
La famiglia è molto importante per il lupo. Già due individui possono formar un gruppo familiare dal punto di vista etologico, cioè per comportamenti e relazioni interne e gerarchie. Un branco può arrivare a contare, in Italia, anche dodici individui.
Ogni individuo ricopre una specifico ruolo nella scala sociale gerarchica stabilita dalla coppia dominante (maschio e femmina alfa). Poco sotto il sostituto, il gregario e quindi anche soggetti sottomessi che sbrigano compiti elementari e non prendono mai decisioni autonome.
Le più importanti attività del branco sono la caccia e la difesa del territorio che difende anche da branchi di lupi antagonisti.
Riproduzione e cure parentali
Il periodo degli accoppiamenti è l’inverno. Nel branco si accoppiano solo il maschio e la femmina dominante che garantiscono, secondo il noto vantaggio selettivo darwiniano, la sopravvivenza della specie attraverso la trasmissione dei geni degli individui più forti.
I cuccioli nascono dunque in primavera (2-5 massimo) e tutto il branco collabora alla cura e protezione dei nuovi arrivati. Durante l’estate, nei primi mesi di vita, i genitori spostano i cuccioli di lupo dalla tana in luoghi aperti, detti siti di rendez vous. Questi rappresentano il cuore del territorio del branco: qui i piccoli attendono il rientro degli adulti dalla caccia.
Curiosità
“Ululato: è uno straordinario mezzo di comunicazione che serve ai lupi per comunicare fra di loro. Le ragioni per le quali i lupi ululano sono svariate, ma generalmente lo fanno per delimitare il loro territorio ed avvertire alti lupi che in quella zona non possono cacciare. Il wolfhowling è la tecnica utilizzata dai ricercatori per accertarsi della presenza dei lupi in una data area ed eventualmente appurare se il branco si è riprodotto. Infatti dagli ululati è possibile distinguere la voce dei cuccioli da quella degli adulti, proprio come avviene per gli esseri umani.
Negli ultimi anni il wolfhowling sta prendendo piede per far conoscere lo straordinario mondo dei lupi agli appassionati, che possono partecipare ad escursioni organizzate per imparare a non temere questo magnifico predatore.” (da https://www.ecotur.org/it/lupo_appenninico.xhtml)
Ascolta l’ululato