Il narciso selvatico è una pianta erbacea bulbosa perenne, diffusa nelle zone più montane, soprattutto nei pascoli fino a 1800 m di quota sul livello del mare. Nonostante spesso le sue popolazioni siano molto abbondanti, la specie è tutelata e protetta in modo rigoroso.
I fiori bianchi del narciso selvatico fanno ben capire come i poeti da millenni si innamorino e citino così spesso la pianta nelle loro opere.
Descrizione del narciso selvatico
Innanzitutto, come dice il detto, “se ogni narciso è una giunchiglia, non tutte le giunchiglie sono narcisi”.
Il narciso selvatico, infatti, presenta delle importanti differenze con la specie chiamata giunchiglia: i fiori di questa pianta sono sempre solitari, i tepali sono bianchi, mentre la corona è gialla, segnata al margine da una sottile ed elegante linea rossastra. Il fiore è, per lo più, piegato su un lato. Calice e corolla sono riuniti in un perigonio con 6 tepali ben sviluppati. La struttura al centro è definita paracorolla, alta pochi millimetri (al massimo 4 o 5) e dal margine ondulato.
Le foglie sono semplici, lineari. I bulbi hanno, generalmente, tuniche esterne bruno-scure, cartacee.
Sistematica del narciso selvatico (Narcissus poeticus, L. 1753)
La pianta del narciso selvatico, detta dei poeti, appartiene al Genere Narcissus che fa parte della famiglia delle Amarillidacee.
Di esse sono riconoscibili e venduti ibridi per l’arredo di giardini e parchi. Spesso però le specie coltivate (cultivar), sfuggono e si spontaneizzano in aree adatte alla loro crescita.
Per questo è possibile trovare narcisi anche ai margini di campi coltivati, in luoghi incolti e margini stradali. Ma, attenzione a riconoscere il vero Narcissus poeticus, perché spesso si tratta solo di ibridi e piante derivate da coltivazioni e piantagioni floreali.
Delle varie specie presenti nella regione sono spontanee solamente il Narciso selvatico (Narcissus poeticus) e il Narciso tazzetta o Narciso nostrale con la sottospecie tipica, Narcissus tazetta subsp. tazetta e il Narciso italico (Narcissus tazetta subsp. italicus). Varie altre specie sono solo coltivate e più o meno frequentemente spontaneizzate. Fra esse il Narciso incomparabile (Narcissus incomparabilis), il Narciso bifloro (Narcissus medioluteus), il Narciso papiraceo (Narcissus papyraceus), il Narciso trombone (Narcissus pseudonarcissus) e il Narciso tazetta dorato (Narcissus tazetta subsp. aureus).
Un consiglio per riconoscere la specie: hanno fiori solitari solo il narciso selvatico, il narciso trombone e il narciso incomparabile. Tutti gli altri narcisi hanno fiori riuniti in infiorescenza a ombrella. Tra le tre specie a fiore solitario, solo il narciso selvatico ha i tepali bianchi e la corolla gialla con margine rosso.
Dove vive
Il Genere comprende circa 50 specie originarie dell’Europa (solo poche altre sono originarie dell’Africa settentrionale e della Regione Mediterranea orientale).
Cosa richiede
Il suolo richiesto è quello tipico di prati grassi e freschi. Per l’esposizione predilige pendii ombrosi, anche se si adatta abbastanza bene anche su versanti soleggiati.
I suoli preferiti sono calcarei o misti. Le specie di narcisi fioriscono tutti tra inverno e primavera. Il N. poeticus fiorisce da maggio e giugno. Si accompagna spesso in popolazioni miste a asfodeli e poacee (graminacee, cioè altre piante erbacee) di varie tipi.
Ha bisogno di un medio quantitativo di acqua piovana, normale condizione dei suoi areali che spesso comprendono zone subalpine e montane dai 300 ai 1600 m s.l.m.
Curiosità e usi sul narciso selvatico
I fiori del narciso selvatico sono molto profumati e vengono utilizzati in Francia e Olanda per estrarre una delle fragranze fondamentali dell’industria profumiera: l’olio di narciso.