Fiori blu (edizione 3)

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Il laboratorio di scrittura realista del MUNAR, con la sua terza edizione, entra nelle stanze di un albergo con le storie che si celano dietro a cinque porte, come cinque sono gli incontri di ogni ciclo di “Fiori blu”.

FB3 - Quinto incontro: Lasciarsi_andare

Da mercoledì 7 maggio 2025 ore 20.45, una volta la settimana, sempre di mercoledì, nella nuova sede del MUNAR (ancora in via di restauro ma già in sicurezza e pronta per piccoli incontri tra i soci e associati), cinque incontri condotti da Maurizio Novigno e da Gianni Garamanti per conoscere meglio la narrativa realista.

Ma… di cosa parliamo quando parliamo di realismo?


Primo incontro: “l’amore”

Fiori blu ed3 incontro 1 - Amore

Prima del primo incontro di Fiori blu del 7 maggio, ore 20.45 in via Vittorio Emanuele II 192/B, i partecipanti devono leggere il racconto “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore“, scritto da Raymond Carver e presente nell’omonima raccolta del 1981.

Durante questo primo incontro, il prof Novigno e il presentatore Garamanti illustrano al gruppo la struttura narrativa, i blocchi e gli snodi del racconto. Parte quindi la ricerca dei diversi modi di descrivere i personaggi di una storia e degli elementi che le danno respiro (grazie anche al confronto tra le due versioni del racconto di Carver dato in lettura).

“Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” si svolge in un ambiente chiuso. La riduzione delle unità aristoteliche di spazio e di tempo (oltre che, conseguentemente, anche d’azione) innesca la miccia narrativa che è dialogica e claustrofiliaca.

Il commento dei partecipanti e l’analisi del testo forniscono tanti spunti di discussione sulle capacità di osservare dell’autore realista, del suo stile asettico, mai presente con pensieri o giudizi, asciutto e preciso nel ritmo delle battute dei personaggi.

Tra i personaggi è fatto notare la perenne polarizzazione (di checoviana memoria) tra piano femminile e maschile. Inoltre sono individuati alcuni elementi importanti (come lo sono sempre i dettagli nella scrittura realista): la luce che segna il tempo (orologio narrativo); i momenti di descrizione/racconto che sono rallentamenti dell’autore sulla linea del tempo della pagina scritta/letta; il crescendo dell’aggressività legato alla riduzione della coerenza dovuta al troppo alcol assunto dai quattro personaggi.

Il punto di vista è di uno dei personaggi meno presenti nella storia: Nick. La moglie di Nick somiglia a un personaggio della O’Connor per essere così volutamente assente e superiore alle vicende narrate in strenua ricerca del significato dell’amore e, forse, anche alla stessa riunione di amici.

Nella seconda versione del racconto, di più ampio respiro ma anche con molti più rallentamenti, Carver amplia il personaggio di Laura (la moglie del narratore) affidando a lei un ruolo di conforto alla moglie di quello che resta sempre il vero unico protagonista della storia: Mel (poi diventato Herbert in seconda versione contenuta nella raccolta postuma “Principianti”).

Si fa notare che tra gli elementi narrativi cambiati da Carver nella seconda versione c’è anche il titolo: con il nuovo titolo “Principianti” (Beginners) l’autore vuole ancora più sottolineare, e fin dall’inizio, che tutti noi siamo come sempre all’inizio nell’apprendimento del sentimento Amore.

La sequenza narrativa del racconto moderno comprende in genere cinque parti: 1) azione iniziale, 2) retroterra o resoconto retrospettivo, 3) sviluppo dell’azione, 4) punto di svolta, 5) finale.

Compito a casa

Per il secondo incontro di Fiori blu di mercoledì 14 maggio, il compito da fare a casa è creare il bozzetto di una storia nuova (o la prima stesura di un racconto breve) che si svolge tutta in una camera d’albergo e ha come tema di fondo l’amore. Ricordiamo la struttura adottata nel racconto moderno (cinque parti: azione, retrospettiva, svolta, finale) per far nascere situazioni, dialoghi, oggetti e personaggi del tutto diversi da quelli letti in Carver.

NB: Per scrivere un racconto serve adottare un modello di narrazione conosciuto oppure o sceglierne uno proprio? C’è sempre la libera scelta nella scrittura creativa. Siamo consapevoli, però, che i blocchi e gli snodi e la voce dei personaggi sono tutti elementi che, in una buona narrazione, devono sempre essere ben chiari all’autore già prima di iniziare a scrivere!

Per il prossimo incontro leggi il testo indicato qui sotto (secondo incontro: “la mancanza”).


Secondo incontro: “la mancanza”

Locandina incontro n.2 Fiori blu - La mancanza

Per il secondo incontro di mercoledì 14 maggio, sempre alle ore 20.45, il racconto da leggere per poi commentarne e analizzarne la struttura e i contenuti insieme a Novigno e a Garamanti è il primo che fu pubblicato nel 1946 da Flannery O’Connor: “Il geranio” (versione tradotta in italiano) e “The geranium” (versione originale in inglese).

La narrazione si concentra sui ricordi del vecchio Dudley della sua vita passata nel Sud rurale degli Stati Uniti e sul suo rammarico di aver lasciato casa per abitare con la figlia a New York. Il protagonista vorrebbe che la sua vita tornasse come quella di prima, ma è intrappolato in una piccola stanza in una grande città lontana dal suo modo di esistere.

Nel secondo incontro sono letti ad alta voce i racconti scritti da alcuni partecipanti sul tema dell’amore (primo incontro, 7 maggio 2025). Si consigliano e commentano le varie scelte stilistiche e di contenuto.

Dal racconto di Flannery O’Connor sono individuati cinque macroblocchi narrativi: 1) azione iniziale (il vecchio protagonista aspetta di vedere il geranio esposto come tutte le mattine sul balcone di fronte al suo); 2) Resoconto retrospettivo (il ricordo del Sud torna spesso nel racconto e puntella un sentimento di malinconia misto a orgoglio e arroganza del protagonista); 3) Sviluppo dell’azione (l’incontro lungo le scale del palazzo di New York dove ora vive il protagonista con la famiglia della figlia); 4) Punto di svolta (l’incontro con il vicino di casa che è “negro”, termine che ricorre 47 volte nel racconto); 5) Finale (la pianta di geranio che è caduta dal terrazzo di fronte a quello del vecchio protagonista).

Sulla scrittura di Flannery O’Connor vengono fatti commenti e anche critiche. Novigno e Garamanti sono d’accordo nel dire che l’autrice scrive sempre con un misto di orgoglio, sufficienza, “fai da te” e arroganza. In senso più generale la O’Connor scopre nelle sue opere che il peccato originale consiste proprio in quella che i greci chiamavano hybris. (NDR: per capire cosa sia l’hybris conviene leggere “L’apologo dello sparviero e dell’usignolo”, prima favola della storia della letteratura occidentale e compresa nelle Opere e i giorni di Esiodo, VII a. C.).

Compito a casa

Scrivere un racconto con personaggi che provano sentimenti legati alla mancanza di qualcosa. Si fa presente che deve essere rispettato rigorosamente il limite della riduzione a una sola unità di spazio aristotelica.

Per il prossimo incontro leggi il testo indicato qui sotto (terzo incontro: “la solitudine”).


Terzo incontro: “la solitudine”

Fiori Blu ed.3 incontro 3 la solitudine

Per il terzo incontro di mercoledì 21 maggio, alle ore 20.45, in via Vittorio Emanuele II 192/B a Firenze (nuova sede MUNAR seppur in rifacimento), il racconto da leggere è di Luigi Pirandello: “Nell’albergo è morto un tale” scritto nel 1917 (testo distribuito ai soli fini di studio e analisi).

Nel commento e analisi della novella di Pirandello, Premio Nobel per la letteratura nel 1934, Novigno e Garamanti fanno notare le diverse prospettive e i movimenti in avanti e indietro (come con l’uso di un obiettivo munito di zoom) dell’autore.

Quello che è risaltato il più importante tra i temi trattati nel racconto letto a casa dai partecipanti è il senso di solitudine che può essere distribuito su tre livelli (dal paese di origine, dalla famiglia e anche dal Sé) e la naturalezza con la quale l’autore pare quasi “alleggerire” il tema.

Vengono quindi letti i racconti e bozzetti svolti a casa dai partecipanti del laboratorio. Ognuno di essi è commentato e vengono proposti sviluppi alternativi, correzioni per uno stile più realista e idee per costruire strutture narrative a più ampio respiro.

Compito a casa

Scrivere un bozzetto o un breve racconto (massimo 1.000 parole o 5.000 caratteri spazi inclusi) uno o più con personaggi che provano emozioni legate alla solitudine. Ricordare di creare qualcosa di importante da trasmettere agli altri, una scena o un momento che provoca un’emozione al lettore. Resta obbligatorio il rispetto della riduzione a ununica unità di spazio aristotelica (un solo ambiente di sviluppo, la camera d’albergo).

Per il prossimo incontro leggi il testo indicato qui sotto (quarto incontro: “l’altro”).


Quarto incontro: “l’altro”

Fiori blu edizione 3 - incontro 4 - L'Altro

Per il quarto incontro, mercoledì 28 maggio, il racconto è davvero… straordinario! Qui, infatti, è possibile leggere o scaricarsi “Una radio straordinaria” (in inglese “The enormous radio“) di John Cheever, testo distribuito come sempre ai soli fini di studio e analisi.

Il tema trattato è dunque l’Altro, diverso dal Sé che è stato tra gli argomenti più considerati nei precedenti incontri (amore, mancanza, solitudine). L’Altro, concetto che si riferisce alla figura di una identità diversa dalla nostra, di qualcuno che non è un Sé.

Per il racconto di Cheever è stato spesso usato il termine di realismo magico che però trae in inganno soprattutto per la confusione che può generare con il genere letterario tipico e ben noto di certi sudamericani come Gabriel García Márquez, Luis Sepúlveda, Isabel Allende, Cortazar e Jorge Luis Borges…

Qui l’autore statunitense, che pubblicò il racconto sul New Yorker nel 1947, si mantiene “ai confini della realtà”, ma sempre perfettamente dentro il realismo: una coppia sposata, i Westcott, vive in una grande città, in un quartiere ricco, ha due figli, appartiene a una classe privilegiata di lavoratori e di successo (negli anni ’80 li avremmo chiamati yuppie).

La nuova radio acquistata dal marito è l’elemento di discontinuità rispetto alla storia narrata: intercettando le voci dei vicini di casa, la radio è enorme, brutta, sproporzionata negli effetti, inadeguata alla vita condotta con volontaria e auto-imposta compostezza dai Westcott.

La serenità dell’ambiente domestico si trasforma in un crescendo, quasi gotico, nell’inferno di uno psicodramma che ricorda per molti aspetti la situazione, nel tono dell’umore (come direbbero gli psicologi), di un altro racconto di John Cheever: “Il nuotatore”, già letto ad alta voce nell’incontro “Nei sogni” di Pietre azzurre.

La tensione della short story è ben costruita con l’omissione di elementi importanti della vita dei due protagonisti. Infatti, l’inaffidabilità del narratore in terza persona (cit. Coleridge) permette al lettore di non venire a conoscenza, tutto e subito, dei lati più oscuri della coppia arrivando così a raggiungere il climax con esplosione di drammaticità e violenza, le rivelazioni e lo scoperchiamento del vaso di Pandora.

In quel momento il lettore può ben rendersi conto che il racconto è esso stesso una radio enorme che gli ha permesso di violare la privacy dei personaggi che gli si rivelano per quello che in realtà sono.

Il prof Novigno fa giustamente notare come la vita di oggi ci privi di tanta parte della nostra privacy e di come il modo del web ci abbia ormai avviluppati e trascinati dentro un abisso che ci guarda (di Nietzschiana memoria).

L’incontro prosegue con la lettura, i commenti e i consigli di riscrittura sugli elaborati a tema “Solitudine” composti a casa dai partecipanti al laboratorio.

Compito a casa

Un ultimo compito a casa che è speciale! Tutti, ma proprio TUTTI!, partecipanti, assistenti, conduttori del laboratorio dovranno scrivere un breve componimento sul tema del lasciarsi andare, sull’abbandonarsi a un’emozione, a una scelta inasapettata, a un criterio di vita mai seguito prima…

Il racconto deve essere molto breve (il conteggio delle battute, spazi inclusi, deve esser 3.000 caratteri, oppure 500 parole al massimo) perché dobbiamo leggere tutti e il tempo, si sa, quando ci si diverte, è tiranno!

NOTA IMPORTANTE:
Si prega tutti i partecipanti a Fiori blu (a una qualunque edizione) di indicare e inviare a info [at] museodellanarrazione.it, uno tra i propri testi prodotti nel laboratorio di scrittura, editati ed eventualmente riscrittti (e riletti ad alta voce a casa): i racconti così raccolti saranno letti in pubblico la sera del 26 giugno 2025, durante la giornata di inaugurazione della nuova sede del MUNAR.

Per il prossimo incontro leggi il testo indicato qui sotto (quinto incontro: “lasciarsi andare”).


Quinto incontro: “lasciarsi andare”

Per l’ultimo incontro del laboratorio di scrittura realista, mercoledì 4 giugno, sempre alle ore 20.45, sempre in via Vittorio Emanuele II 192/B a Firenze, i racconti da leggere sul tema del lasciarsi andare sono addirittura due!

(…sono brevissimi, quindi poche scuse e continuate a leggere qui sotto!…)

Analizzeremo insieme: “Leves Amores” (Amori leggeri) (testo distribuito ai soli fini di studio e analisi). Scritto nel 1907, questo è uno dei primi racconti dell’autrice neozelandese Katherine Mansfield, molto breve ma ricco di spunti fondamentali per quel modo di scrivere che la caratterizzerà in seguito, improntato “sul lato nascosto e simultaneo del giorno” (cit. David Malouf).

A grande richiesta, per sollevare gli animi da tanta narrativa realista, che Maurizio e Gianni hanno proposto, analizzata e citata, così sempre focalizzata su problematiche quotidiane… ecco un divertente e breve racconto di Dino Buzzati: “Il corridoio del grande albergo” (testo distribuito ai soli fini di studio e analisi). Questo racconto, scritto nel 1956 e inserito in “La Boutique del mistero” del ’58, conserva ancora il carattere di divertissement, nonostante un po’ di polvere per il contesto e il modo di presentare i personaggi.


E ora leggi tutti i racconti scritti dai partecipanti a Fiori blu ed.3 e dai la tua opinione!

Da questa pagina puoi raggiungere e leggere tutti i racconti scritti durante la terza edizione di Fiori blu, dedicate alle storie di camere d’albergo!

Le storie, ridotte nell’unità aristotelica spazio, possono essere votate e commentate…


Informazioni

“Fiori blu” è il laboratorio di scrittura del MUNAR

Conduzione: Maurizio Novigno e Gianni Garamanti

Organizzazione: Alessandra Vestita

Quando: Mercoledì 7 maggio 2025 – Mercoledì 14 maggio 2025 – Mercoledì 21 maggio 2025 – Mercoledì 28 maggio 2025 – Mercoledì 4 giugno 2025

Ore: dalle ore 20.45 alle 23

Dove: Museo della Narrazione – Toscana, in via Vittorio Emanuele II, 192/b, Firenze (davanti alla fermata della tranvia “Vittorio Emanuele II”)

Costo: 15,00 € a singolo incontro; 60,00 € quota di iscrizione ai 5 incontri (sconto del 20%), richiesta la tessera MUNAR per affiliazione e assicurazione.

Per iscriversi

Tel: 320.4084797 (whatsapp)

Mail: info@museodellanarrazione.it