All’alba concatenata

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Lui si guardava le mani sporche di terra. continuava a muoverle una sull’altra. Gli cadde una moneta che sparì nella sabbia.

Da sotto un sasso spuntò il corpo duro di un insetto. lo seguì con lo sguardo muoversi traballante verso il mare. Chissà che esca può diventare…

Una folata di vento fece arrivare della sabbia nei suoi occhi, nonostante gli occhiali. D’istinto li fece volare via, attaccati alla loro catenella, e cercò di togliere i granelli di sabbia. Il risultato fu solo di farsi bruciare ancora di più gli occhi.

Queste cose succedono quando il tempo ti concede l’attimo… Dal suo inizio la giornata aveva preso un ritmo lento. non c’era un chiosco da qualche parte, qui? Qualcosa di affollato che ti rompe i timpani.

No, non c’era nulla intorno. Guardò il mare e decise di fare un bagno. Si tolse i vestiti in fretta e superò di corsa la battigia e si tuffò. Adesso era sospeso, libero dalla terra, dalla sabbia, dal vento.

L’acqua era come olio. Era come riempirsi la gobba di tutta quella calma per portarla nei mesi d’inverno. Quando la città gli avrebbe tolto spazi così aperti.

La moneta cadde sul tappeto. Rotolò, compose una lunga spirale fino a infilarsi sotto la poltrona. Dal bordo del tessuto si mosse un insetto con il carapace duro. Scattò in avanti. Era vivo. L’esca era viva.