Lunedì 12 gennaio, alle 20.45 torna GUT!, il circolo di lettura psicologica del MUNAR per confrontare le nostre opinioni con due psicolog* sul libro “Il mio romanzo viola profumato” dell’autore inglese Ian McEwan.
L’opera, nonostante la brevità, offre profondi spunti di riflessione psicologica sull’identità, sull’amicizia e sul potere della narrazione.

La storia
Il racconto ruota attorno a un furto letterario, che diventa un pretesto per indagare i confini tra un individuo e l’altro, e la moralità delle azioni.
La narrazione si basa su un’amicizia di lunga data che viene messa alla prova da invidia e rivalità, esplorando le dinamiche psicologiche tra i personaggi e le scelte di vita che li allontanano.
La contrapposizione tra la carriera di successo e la vita familiare più ordinaria è un altro tema centrale, che si intreccia con le riflessioni sulla costruzione del proprio sé.
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Su cosa indaga il romanzo
Il romanzo indaga su cosa significhi essere “io” ed esplora il concetto di identità attraverso l’evento scatenante l’azione: il furto letterario.
Il saggio finale di McEwan, poi, approfondisce la questione dell’io, “racconto incessantemente riscritto” e quindi, secondo una prospettiva cara ai romanzieri, una storia che raccontiamo a noi stessi.
Del resto che cosa significa essere io, essere lui?
Questa è la confessione di un crimine perfetto. Parker Sparrow ha rubato la vita del suo caro amico Jocelyn Tarbet. Da ragazzi sognavano entrambi di diventare grandi scrittori. Jocelyn è riuscito a raggiungere la fama, Parker invece no. Per decenni ha raccontato che non aveva importanza. Poi ha scritto un altro finale.
Se la biografia si sdoppia, dunque – lo scrittore di successo versus l’everyman travolto dal quotidiano – anche il racconto che l’io ne fa si può sdoppiare, ed è cosí che fra le pagine di un unico profumato romanzo viola si può consumare il crimine perfetto. Fin da ragazzi Parker e Jocelyn hanno condiviso tutto: letture, progetti, ambizioni letterarie. Le alterne fortune degli esordi non hanno fatto che temprare un’amicizia apparentemente destinata a durare per sempre. Perfino oltre l’improvviso successo di Jocelyn e l’altrettanto rapido declino di Parker. Perfino nei mondi ormai irrimediabilmente antitetici delle loro mezze età: una famiglia numerosa, un lavoro da insegnante e pochi libri all’attivo, tutti dimenticati, in un caso; un matrimonio fallito, la fama, il bel mondo delle lettere, nell’altro. Perfino allora, drasticamente separati dalla vita, Parker e Jocelyn restano inseparabili, «una famiglia», come amano ripetersi. Fino al giorno in cui, nella splendida casa dell’amico, Parker trova il dattiloscritto del suo ultimo romanzo. Lo legge d’un fiato: è il migliore che Jocelyn abbia mai scritto, la porta di accesso alla posterità. Come resistere alla tentazione di diventare lui?
Ivan McEwan
Il mio romanzo viola profumato
2018
pp. 64
Traduzione di Susanna Basso
LIBRACCIO sostiene l’iniziativa del Circolo di lettura psicologica GUT! al MUNAR e noi vogliamo consigliare dunque l’acquisto del libro nel negozio di Dalmazia Libreria Libraccio Firenze – Via Vittorio Emanuele 194B (Tel. 055 036 0010) oppure on line in versione ebook o cartacea.





